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.: DA VEDERE A PADOVA
 Architettonicamente sfugge ad una definizione stilistica, un gigantesco edificio unico al mondo. É caratterizzata da una perfetta armonizzazione di diversi stili: la facciata romanica, gli archi gotici, le cupole bizantine, i campanili che richiamano l'arte islamica.
 La costruzione della Basilica comincia nel 1232, un anno dopo la morte di Sant'Antonio, e si protrae fino al 1310. Il corpo del Santo era stato sepolto, come da suo desiderio, nella chiesetta di Santa Maria Mater Domini, accanto al convento da lui fondato nel 1229. É questa chiesa il nucleo da cui parte la costruzione della Basilica che la ingloba come Cappella della Madonna Mora. La piazza antistante ospita lo splendido monumento equestre al Gattamelata di Donatello.
 La Cappella degli Scrovegni di Padova ospita un celeberrimo ciclo di affreschi di Giotto, ed è considerata uno dei capolavori dell'arte occidentale.
 L'Abbazia di Santa Giustina, sita nel centro di Padova, risale nella sua forma attuale al XVII secolo.
 Fondata nel V secolo sulla tomba di santa Giustina, è stata dal XV secolo un importante centro monastico, poi soppresso da Napoleone Bonaparte nel 1810.
 Nel 1919 il Monastero è stato riaperto e ospita al suo interno la Biblioteca statale del monumento nazionale di Santa Giustina.
 La basilica ospita le spoglie di diversi santi: oltre alla già citata santa Giustina, san Prosdocimo e san Massimo, sant'Urio, santa Felicita, san Giuliano e le reliquie di san Mattia apostolo e san Luca evangelista.
 La Basilica del Carmine è una chiesa di Padova. Fu edificata nel XVI secolo su progetto di Lorenzo da Bologna a partire da una più antica chiesa trecentesca. La costruzione è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli e l'attuale facciata è stata completata nel Settecento.
 A fianco della basilica sorge la Scoletta del Carmine decorata con affreschi opera di Girolamo Tessari, Giulio Campagnola e Stefano dell'Arzere.
 L'attuale Duomo di Padova è la terza cattedrale della città a succedersi nello stesso luogo.
 La prima fu costruita dopo l'Editto di Costantino del 313 e distrutta dal terremoto del 3 gennaio 1117. Fu ricostruito un edificio in stile romanico, visibile negli affreschi di Giusto de' Menabuoi nel Battistero. Nel 1551 fu approvato il progetto di Michelangelo per una nuova Cattedrale, i cui lavori di costruzione si protrassero fino al 1754, lasciando però incompiuta la facciata.
 Santa Sofia è la più antica chiesa di Padova.
 Edificata nel XII secolo su precedenti elementi romani e paleocristiani si caratterizza per la facciata inclinata (dovuta a un cedimento delle fondamenta) e per il bel emiciclo esterno all'abside. All'interno è evidente il riciclaggio di materiali di costruzione romani, pratica molto diffusa al tempo della costruzione.
 La Chiesa di San Gaetano è una chiesa padovana che si affaccia su via Altinate, nel pieno centro storico. Fu costruita tra il 1574 e il 1586 dai Padri teatini (l'ordine fondato da San Gaetano di Thiene e da Pietro Carafa, il futuro papa Paolo IV) che la edificarono su una più antica chiesa dedicata a San Francesco Piccolo. Il progetto originale è dovuto a Vincenzo Scamozzi.
 La chiesa si caratterizza per il corpo ottagonale (ornato internamente da bei marmi policromi), e per la presenza di splendide opere d'arte come la "Madonna e Bimbo" in pietra di Nanto, opera di Andrea Briosco. Molto bella è anche la Cappella del Santo Sepolcro, un tempo centro della venerazione popolare.
 la Chiesa degli eremitani è una chiesa padovana, edificata nel 1276 in onore dei santi Filippo e Giacomo. È però nota come degli eremitani in quanto si trova a fianco dell'antico convento degli eremitani, ora sede dei Musei Civici di Padova. Vi si trovano affreschi del Guariento, ma anche, nella Cappella Ovetari, del Mantegna e di altri pittori, come Ansuino da Forlì.
 Gli affreschi della cappella Ovetari sono stati ricostruiti e riesposti al pubblico (dal 2006), proprio a partire dall'importante frammento di Ansuino, dopo essere stati distrutti nel bombardamento del 1944.
 La Chiesa di San Nicolò è una chiesa padovana che si affaccia sulla piazzetta omonima. I primi riferiementi alla Chiesa sono del 1088, quando il vescovo di Padova Milone concessa la parrocchia alle monache di San Pietro.
 La Chiesa di San Nicolò è una chiesa padovana che si affaccia sulla piazzetta omonima. I primi riferiementi alla Chiesa sono del 1088, quando il vescovo di Padova Milone concessa la parrocchia alle monache di San Pietro.
 La chiesa fu più volte rimaneggiata nei secoli: l'interno barocco risale agli anni attorno al 1680. All'interno un sarcofago medioevale contiene i resti di Giordano e Marco Forzatè.
 Il Tempio dell'Internato Ignoto è un Museo di Padova
 Sorge nel 1953 a memoria dei prigionieri Italiani internati nei Lager nazisti durante la seconda Guerra mondiale per volontà del parroco di Terranegra Don Giovanni Fortin, internato precedentemente a Dachau, ma ivi sopravvissuto.
 Il Palazzo della Ragione era l'antica sede dei tribunali cittadini di Padova. Fu eretto a partire dal 1218 e sopraelevato nel 1306 da Giovanni degli Eremitani che gli diede la caratteristica copertura a forma di carena di nave rovesciata. Il piano superiore è occupato dalla più grande sala pensile del mondo, detto "Salone" (misura 81 metri per 27 ed ha un'altezza di 27 metri) con soffitto ligneo a volta. Gli affreschi originali, attribuiti a Giotto andarono distrutti nell'incendio del 1420. Il Salone è affrescato da un grandioso ciclo di affreschi a soggetto astrologico (completati tra il 1425 e il 1440) basati sugli studi di Pietro d'Abano.
 Nella sala è conservato un gigantesco cavallo ligneo, copia rinascimentale di quello del monumento al Gattamelata di Donatello, e due sfingi egiziane portate nell'800 da Giovan Battista Belzoni. Recentemente un angolo del Salone è stato adibito ad ospitare un pendolo di Foucault, a sottolineare l'inscindibile connessione tra Padova e la scienza.
 Il Salone divide le due grandi piazze delle Erbe e dei Frutti, sedi dei mercati padovani. Sotto il Salone, lungo due gallerie parallele, trovano posto numerosi e caratteristici negozi di generi alimentari.
 Come ideale congiunzione alla sua primitiva funzione è fisicamente collegato ad oriente all'attuale sede municipale.
 Palazzo Bo è la sede dell'Università di Padova dal 1493. Il palazzo fu donato nel 1405 ad un macellaio da Francesco Carraresi, Signore di Padova, come pagamento delle derrate di carne fornite durante l'assedio della città. La proprietà dell "Albergo del Bove" passo nel 1539 all'università, che da questo prese a simbolo il teschio di bue. Attualmente è sede del rettorato, della facoltà di giurisprudenza e delle aule di rappresentanza delle altre facoltà. Nel cortile antico e nelle aule storiche si possono ammirare centinaia di stemmi nobiliari e busti di professori e studenti succedutisi nei secoli. Vi si può notare il ritratto Vittorio Emanuele II conservato nella sala del Senato accademico, dipinto da Achille Astolfi nel 1870. Vi è ancora conservata la cattedra di Galileo, l'antico teatro anatomico del 1594, il primo al mondo e la statua di Elena Lucrezia Cornaro, prima donna laureata nel mondo. La Loggia Amulea è un palazzo in stile neoclassico situato nel Prato della Valle, la maestosa piazza di Padova.
 Il palazzo è stato sede dei vigili del fuoco di Padova dal 1906 al 1989; attualmente ospita alcuni uffici comunali. Il fronte della costruzione è caratterizzato da un elegante loggiato; nella sala adiacente la grande balconata vengono celebrati i matrimoni civili.
 Palazzo Zabrella è un palazzo padovano, fatto edficare dalla famiglia Zabarella. Realizzato su esistenti strutture di epoca romana, Il complesso raggiunge la sua attuale fisionomia nel medioevo, quando, in epoca comunale, viene edificata la torre. Nell'Ottocento Giacomo Zabarella, ultimo discendente della famiglia, fa decorare gli interni a Giuseppe Borsato, Giovanni Carlo Bevilacqua e a Francesco Hayez.
 Il palazzo Monte di Pietà è un palazzo padovano realizzato nel XVI secolo da Giovanni Maria Falconetto a partire da edifici della Reggia Carrarese.
 La facciata su Piazza Duomo è stata rimaneggiata nel Seicento. All'interno si trovano opere di Battista Bissoni, Gaspare Giona, Giovan Battista Albanese. Dal 1822 il palazzo è proprietà della Cassa di Risparmio.
 Il Prato della Valle è una grande piazza ellittica divenuta uno dei simboli di Padova; oltre ad essere la maggiore piazza padovana è una delle più grandi d'Europa, estesa per circa 90.000 mq. La piazza è in realtà un grande spazio monumentale caratterizzato da un'isola verde centrale, l'Isola Memmia, circondata da una canaletta e da un doppio basamento sormontato da statue;
 L' Orto Botanico di Padova fu fondato nel 1545 ed è il più antico orto botanico universitario ancora esistente al mondo. Il primato spetterebbe all'Orto botanico di Pisa, fondato nel 1544, se nel corso della sua storia non avesse cambiato due volte la sua sede: infatti, l'istituzione toscana si trova nell'attuale localizzazione solamente dal 1591.
 La cosiddetta tomba di Antenore è un'edicola medievale posta nel centro di Padova. La Tomba fu edificata nel 1283, quando nel corso di scavi furono fortunosamente rinvenuti i resti di un guerriero in armatura. I dotti della città (a cominciare da Lovato Lovati) decretarono che le spoglie appartenevano ad Antenore, mitico fondarore di Padova secondo Tito Livio. Fu costruita quindi l'attuale tomba per accogliere il sarcofago in pietra.
 Secondo ricognizioni recenti i resti apparterrebbero a un guerriero ungaro, morto durante le invasioni del IX secolo, mentre altri studiosi li ritengono precedenti.
 Col nome di Castello di Padova (o Castelvecchio) si identificano una serie di costruzioni militari difensive che si sono succedute durante i secoli alla biforcazione del Bacchiglione in Tronco Maestro e Naviglio interno. L'ingresso del fiume in Padova era infatti un punto di eccezionale valore militare ed economico (la vicina torre della catena svolgeva infatti funzione di dogana per le merci che arrivavano via fiume).
 Pare che il primo castello sia stato costruito prima dell'anno mille per difendere Padova dalle invasioni degli Ungari ma di quest'opera (che potrebbe essere crollata a seguito del terremoto del 1117) rimangono solo testimonianze scritte.
 Rimangono invece tracce del castello fatto costruire da Ezzelino III da Romano, tiranno della città dal 1237 al 1256: la più notevole è la Torlonga, la maggiore delle due torri del castello. Il Castello fungeva da perno difensivo della cinta muraria duecentesca. Caduto il tiranno le fortificazioni furono abbandonate fino alla signoria dei Carraresi che fecero ricostruire il Castello e fecero dipingere le due torri a scacchi bianchi e rossi. Il Castello venne collegato alla Reggia Carrarese dal traghetto alle mura, un passaggio sopraelevato che aveva la funzione di collegare i centri del potere politico e militare.
 L' Arco Vallaresso è un monumento padovano realizzato da Giovan Battista della Scala nel 1632 in onore di Alvise Vallaresso, capitano veneziano in Padova (la carica equivaleva a quella di prefetto).
 L'arco onora gli sforzi compiuti dal Vallaresso per aiutare la popolazione padovana durante l'epidemia di peste del 1630.
 Nella retrostante corte Vallaresso si possono visitare alcune murature superstiti dell'antica reggia Carrarese.
 Il Teatro Verdi è il principale teatro padovano. Nacque nel 1752 con il nome di teatro Nuovo: nel XIX secolo fu completamente ristrutturato dall'architetto Giuseppe Jappelli (a cui di deve l'attuale facciata) e riaprì nel 1849. Assunse il nome di Giuseppe Verdi dal 1884.
 Attualmente il Verdi è la sede operativa del Teatro Stabile del Veneto.