Padova è una città di 210.938 abitanti, capoluogo dell'omonima
provincia, situato nella regione Veneto.
Antica sede universitaria, Padova vanta numerosissime testimonianze
di un glorioso passato culturale ed artistico, che la rendono meta
di turisti da ogni parte del mondo. È oggi un importante centro
economico. Padova è inoltre nota in tutto il mondo come la città
di Sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona
nel 1195, che a Padova visse per alcuni anni e vi morì.
La tradizione vuole che la fondazione di Padova risalga ad
un gruppo di fuggiaschi da Troia, guidati da Antenore la cui ipotetica
tomba (in realtà di un guerriero che visse attorno al III o al IV
secolo) sorge nell'omonima piazza.
Uno dei principali centri della cultura paleoveneta, l'antica
Padova sorse sulle sponde del fiume Brenta (durante l'antichità
chiamato Medoacus Major) che allora (probabilmente fino al 589)
scorreva nell'alveo dell'odierno Bacchiglione Medoacus Minor.
Successivamente alla caduta dell'Impero, Padova vide il Brenta
cambiare di corso con la rotta del 589, sostituito dal Bacchiglione.
Venne quindi assediata e completamente rasa al suolo nel 601 dai
Longobardi di Agilulfo che, secondo la tradizione locale, penetrarono
nelle difese cittadine dall'attuale Ponte della Morte davanti a
via Rudena (ovvero: rovina). Monselice resistette qualche mese prima
di capitolare anch'essa ai Longobardi. Alcuni abitanti cercarono
allora rifugio nella Laguna Veneta, contribuendo successivamente
alla nascita di quella che diverrà, secoli dopo, Venezia.
Nel 899 Padova fu razziata dagli Ungari.
Solo dopo l'anno 1000 Padova iniziò a riprendersi, affermandosi
come comune indipendente, pur dovendo subire le devastazioni del
terremoto del 1004, ancor più grave, quello del 1117, così come
il grande incendio del 1174. Nel 1164 partecipò alla lega veronese
contro Federico Barbarossa. Dal 1168 (convegno di Lodi) al 1183
(Pace di Costanza) Padova fu membro anche della Lega Lombarda.

Gli anni successivi videro Padova espandere la propria importanza
ed i propri domini, in perenne lotta contro i comuni limitrofi e
le grandi famiglie tra le quali quella degli Ezzelini da Onara.
Nel 1222 venne fondata l'Università, la seconda più antica
d'Italia ed una tra le prime e più prestigiose d'Europa. Vi predicò
Sant'Antonio, che vi morì nel 1231 e per il quale i padovani eressero
una grandiosa basilica. Tra il 1303 ed il 1305 Giotto dipinse la
Cappella degli Scrovegni, inestimabile tesoro pittorico.
L'espansione del comune patavino fu tuttavia interrotta a
più riprese, in particolar modo tra il 1237 ed il 1256 dalla sanguinosa
dominazione di Ezzelino III da Romano, ricordato per aver trucidato
in un solo giorno oltre diecimila padovani.
Nel 1318 muta l'assetto politico a Padova: inizia la Signoria
dei Carraresi con l'elezione a Capitano del Popolo di Jacopo da
Carrara. Il secolo successivo, pur turbato da continue lotte con
le signorie limitrofe e con la minacciosa Venezia, fu per Padova
l'apice del suo splendore, assoluta protagonista dell'arte e della
cultura europea grazie alla presenza di artisti e letterati quali
Giusto De' Menabuoi, Guariento, Altichiero, Francesco Petrarca.
Del (1387) è la battaglia di Castagnaro, considerata una delle
grandi battaglie dell'epoca dei capitani di ventura: Giovanni Ordelaffi
e Ostasio da Polenta, che combattevano per Verona, furono sconfitti
da Giovanni Acuto e Francesco Novello Carraresi, che combattevano
per Padova. Erano gli ultimi bagliori militari di Padova, che, nel
1405 dovette piegarsi definitivamente a Venezia dopo una lunga e
cruenta lotta. È la cosiddetta "devozione" di Padova a Venezia:
gli ultimi Carraresi prigionieri vengono uccisi mentre si trovano
prigionieri nei Piombi, le famigerate carceri veneziane. Durante
il medioevo il municipio e la successiva signoria scavarono le principali
opere idrauliche della provincia di Padova: il canale di Battaglia,
il Piovego e il Brentella.
La Seconda Guerra Mondiale fu anche per Padova portatrice
di morte e devastazione, con la perdita tra gli altri degli inestimabili
dipinti della Cappella Ovetari di Andrea Mantegna e di Ansuino da
Forlì durante un bombardamento aereo americano l'11 marzo 1944:
rimangono solo frammenti. Stessa fu la sorte per gli affreschi della
cappella del podestà, realizzati da Filippo Lippi, Niccolò Pizzolo
ed, ancora, Ansuino da Forlì. Numerosi studenti ed insegnanti universitari
furono protagonisti della lotta partigiana. Importante fu il discorso
del rettore Concetto Marchesi il 9 novembre 1943 per l'inaugurazione
dell'anno accademico in cui invitò gli studenti a prendere le armi
contro la Repubblica Sociale Italiana.
Padova fu la sede del Comando Regionale Veneto della resistenza,
centro di coordinamento del CLN per tutto il Veneto. Fu questo Comando
che diede l'ordine per l'attacco del 26 aprile 1945. I partigiani
presero il controllo dei ponti sul Brenta per bloccare gli spostamenti
della Decima Mas di Borghese repubblichina proveniente da Salboro
che attaccò con l'artiglieria la città provocando vittime sia tra
i civili che tra i tedeschi e le forze della Repubblica Sociale
Italiana. Il 27 aprile verso sera le forze della R.S.I. si arresero,
seguiti nella notte dalle truppe tedesche della 26 divisione. Alla
fine dell'insurrezione tra i partigiani di Padova si contarono 224
caduti e quasi altrettanti feriti, mentre le forze della Repubblica
Sociale Italiana e la Wehrmacht contarono circa 500 morti e attorno
ai 20.000 prigionieri.